CARTA MERAMENTE DIMOSTRATIVA DELLA CATENA PRINCIPALE DELLE ALPI OCCIDENTALI E DEL CORSO DEL VARO SINO AL MEDITERRANEO - Foglio 2

Code: IGM B0004274, B0004275, B4274-75

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Serial number: 0A1

Publication year: 1827-1835

Editor / Manifacturer: Istituto Geografico Militare

Istituto Geografico Militare italiano (Florence - Italy)

(source Istituto Geografico Militare)

(not available in english)

 

L'Istituto Geografico Militare (I.G.M.) ha il compito di fornire supporto geotopocartografico alle Unità e ai Comandi dell'Esercito Italiano.

L'istituto svolge le funzioni di Ente Cartografico dello Stato ai sensi della Legge n. 68 in data 2 febbraio 1960. L'Istituto opera, quindi, per assicurare ai numerosi utenti, sia pubblici che privati, prodotti cartografici che offrano la totale garanzia sia in termini di contenuti sia di ufficialità per la descrizione del territorio.

Trae le sue origini dall'Ufficio del Corpo di Stato Maggiore del Regio Esercito che nel 1861 aveva riunito in sè le tradizioni e le esperienze dell'omologo Ufficio del Regno Sardo, del Reale Officio Topografico Napoletano e dell'Ufficio Topografico Toscano. Trasferito da Torino a Firenze nel 1865, nella sede attualmente occupata, fu trasformato in Istituto Topografico Militare nel 1872 per assumere, 10 anni più tardi, l'attuale denominazione.

Le attività principali dell'Istituto sono:

-  produzione, aggiornamento e cessione di cartografia a media e piccola scala

-  copertura aerofotogrammetrica del territorio nazionale

-  costituzione e gestione della banca dati geografica

-  manutenzione dei confini di stato

-  conservazione della cartografia storica nazionale

Il personale dell'Istituto è impegnato nella operazioni a supporto della Pace.

 

 

L'Istituto Geografico Militare: Dalla Tavoletta Pretoriana alla Cartografia digitale

Introduzione

Nel XIX secolo la gran parte degli stati europei, consapevoli della necessità di disporre di cartografia affidabile e aggiornata per servire non solo le esigenze di carattere militare ma anche quelle di sviluppo tecnologico e sociale dei rispettivi paesi, si erano dotati di appositi organismi incaricati dell´esecuzione di lavori di inquadramento geometrico e di rilevamento cartografico sistematico e regolare dei territori di pertinenza.

L´Italia, a causa delle particolari vicende storiche, solo dopo il 1870 formulò un progetto cartografico unitario.

Il governo del Regno, considerando inadeguati i disomogenei lavori preunitari affidò nel 1872 all´Istituto Topografico Militare (il quale assunse l´attuale denominazione nel 1882) l´esecuzione del progetto di rilevamento generale del territorio dello Stato e della formazione della nuova Carta Topografica d´Italia alla scala 1:100000. L´Istituto, formatosi dalla fusione dell´Ufficio Tecnico del Corpo di Stato Maggiore del Regno Sardo con gli Istituti e gli Uffici topografici e cartografici dei diversi stati esistenti nella penisola prima che si compisse la sua unità politica, ereditò il materiale scientifico e cartografico preunitario caratterizzandosi di fatto come il depositario e continuatore della scuola e della tradizione cartografica nazionale.

L´Istituto Geografico Militare (I.G.M.)

L´I.G.M. iniziò così un lungo e proficuo viaggio al servizio dell´Italia, in pace e in guerra, promuovendo lo sviluppo della cultura scientifica e del progresso tecnologico, esercitando l´insegnamento delle discipline geotopocartografiche, assicurando costante concorso di pensiero e di azione per la risoluzione di importanti problemi attinenti, in genere, gli aspetti fisici del territorio nazionale, ma soprattutto onorando la missione primaria relativa all´esecuzione dei lavori geodetici e topocartografici volti al soddisfacimento dei bisogni di informazione geografica dello Stato.

La nuova carta d'Italia 1:100000

I rilevamenti topografici per la realizzazione della “Carta d´Italia&lrquo” iniziarono nel 1878: si trattava di un´opera così importante e lodevole che meritò la consapevole attenzione, non solo degli addetti ai lavori e delle categorie professionali coinvolte, ma anche delle più alte autorità del Regno.

E´ significativo, a questo proposito, il preambolo del progetto di legge presentato il 3 febbraio 1875 per il compimento della Carta Topografica d´Italia, dove si poneva in particolare rilievo l´importanza di avere carte che «non solo servano agli scopi del viaggiatore e del curioso, ma si vuole che soddisfino alle infinite ricerche di tutti i rami della civiltà progredita».

La realizzazione di questo grande progetto impegnò l'I.G.M. per quasi trenta anni: i rilevamenti furono eseguiti alla scala 1:50000 per circa ¾ del territorio nazionale ed alla scala 1:25000 per le zone più densamente urbanizzate e militarmente più importanti. Il metodo misto grafico - numerico, con l'uso della tavoletta pretoriana, costituì la base uniforme del lavoro che condusse al rilevamento generale del territorio dello Stato unitario e alla formazione della Carta Topografica d'Italia.

La riproduzione speditiva delle levate originali fu poi seguita dalla pubblicazione della carta artisticamente finita: 271 fogli alla scala 1:100000 che comprendevano l'intero territorio italiano

Dal metodo grafico diretto a quello fotogrammetrico

Le prime esperienze fotogrammetriche furono condotte dal Tenente di Stato Maggiore Michele Manzi il quale iniziò i suoi studi nel 1876, in occasione del rilevamento del Gran Sasso, quando reputò opportuno servirsi di panorami fotografici terrestri ad integrazione del disegno del terreno rilevato con la tavoletta pretoriana; il Manzi sviluppò le sue sperimentazioni nel corso dei rilevamenti sulle Alpi: fu così che realizzò il <> del Ghiacciaio di Bart, alla scala 1:10000, ricorrendo alle regole elementari della prospettiva pura e a semplici proporzioni aritmetiche.

Gli esperimenti fotogrammetrici proseguirono nel 1878 quando il Direttore dell´Istituto convenne opportuno dare incarico all´Ingegnere Geografo Pio Paganini di continuare l´attività di ricerca. Le sperimentazioni dell´Ingegner Paganini portarono alla realizzazione di modelli sempre più perfezionati di apparati fototopografici per le prese a terra e di strumenti che permettevano di passare dalla misura delle coordinate fotogramma alla determinazione spaziale del corrispondente punto sul terreno. Pertanto Paganini dimostrò come la fototopografia fosse un ausilio insostituibile per la celerità delle rilevazioni da condurre per la formazione della Carta d´Italia, in particolare per il rilevamento di zone impervie e scoperte d´alta montagna.

I metodi della stereofotogrammetria e la costruzione dei primi strumenti autorestitutori allargarono e trasformarono radicalmente il campo di applicazione della fotogrammetria; tuttavia, gli autorestitutori erano apparati per le prese di terra e quindi vincolati ai fotogrammi scattati con fotocamera ad asse ottico orizzontale.

La “Grande Guerra” rallentò notevolmente l´attività topocartografica programmata e quasi tutte le energie dell´Istituto furono profuse per i lavori topografici di supporto alle operazioni militari. Dopo il trattato di pace i primi lavori cartografici riguardarono i territori redenti.

Agli inizi degli anni ´20, con Ermenegildo Santoni (pioniere ed artefice della fotogrammetria italiana e mondiale), si ebbe un decisivo impulso e si concretizzarono significativi sviluppi per il metodo fotogrammetrico: infatti, le più larghe condizioni di presa offerte dalla fotografia aerea, evidenziate dagli eventi bellici della 1^ guerra mondiale, portarono a concretizzare, alla fine degli anni venti, procedimenti atti a rendere tecnicamente possibile ed economicamente conveniente l´esecuzione di carte topografiche da fotogrammi presi dall´aereo. In questa prospettiva va quindi visto il contributo via via crescente offerto dall´evoluzione del metodo per i lavori di nuovo rilevamento alla scala 1:25000 volti alla graduale sostituzione delle levate alla scala 1:50000 che avevano permesso la compilazione della carta alla scala 1:100000.

Esaurita la copertura cartografica delle nuove regioni, l´Istituto riprese, nel 1927, la graduale sostituzione delle prime 'levate' alla scala 1:50000 con i nuovi rilevamenti di maggior dettaglio alla scala 1:25000.

Dopo alcuni anni di sperimentazione, nel 1929 iniziò l´applicazione produttiva, su ampie zone di territorio, del metodo fotogrammetrico che dette un contributo via via crescente fino alla completa sostituzione della prassi grafico-numerica con la procedura aerofotogrammetrica.

L´attività cartografica dopo il secondo conflitto mondiale

Oltre alle accennate modificazioni di carattere operativo, furono concepite e sviluppate anche complesse ed onerose trasformazioni nell´inquadramento geometrico in termini di sistema di riferimento generale: infatti nel 1940, a seguito delle evoluzioni intervenute in campo geodetico, fu adottato l´ellissoide internazionale di Hayford orientato a Roma-Monte Mario in sostituzione all´ellissoide di Bessel orientato a Genova. Inoltre, nel 1948, fu cambiata anche la proiezione cartografica: la rappresentazione conforme di Gauss-Boaga sostituì la proiezione policentrica di Samson-Flamsteed adottata nel 1875.

Per quanto concerne i lavori di allestimento cartografico, l´epoca successiva alla 2^ guerra mondiale può essere distinta in due periodi: quello del primo dopoguerra (1946-1953), durante il quale si dette inizio alla realizzazione della Carta d´Italia alla scala 1:25000 a tre colori (nero, bistro, azzurro) e quello relativo agli anni 1954-1965, caratterizzato dal compimento del rilievo alla scala 1:25000 di tutto il territorio italiano e dall´introduzione della cartografia “stanag” a 5 colori (ai tre prima ricordati si aggiungeva il rosso e il verde).

Terminata la carta topografica 1:25000, nel 1966 l´I.G.M. pose in produzione la carta alla scala 1:50000 la quale, a parità di formato, offre un abbraccio territoriale quattro volte maggiore, rispetto al 25000, conservando, per altro, un contenuto informativo sufficientemente dettagliato ed inoltre più aderente alle moderne esigenze militari ed in linea con la politica cartografica sia del Patto Atlantico sia della gran parte dei partner europei. Tale cartografia, per rispondere a scopi di omogeneizzazione cartografica di carattere internazionale,è inquadrata nel sistema di riferimento ED50 (cioè, European Datum 1950 realizzato a livello europeo per esclusivi scopi di omogeneizzazione cartografica per la cartografia a media e piccola scala), mentre la rappresentazione associata è l´UTM (Universal Transverse Mercator ovvero la rappresentazione di Gauss a valenza mondiale). Ad oggi è stata realizzata la copertura dell´80% del territorio nazionale.

I tempi moderni e i giorni d'oggi

La decisa accelerazione del progresso tecnologico degli ultimi trent´anni ha messo a disposizione dei topografi e dei cartografi nuovi e potenti mezzi: tecniche di rilevamento satellitare, metodologie ed applicazioni informatiche, procedure digitali di acquisizione ed elaborazione dei dati territoriali.

L´Istituto Geografico Militare risulta essere presente anche in questo scenario in rapida evoluzione:

-  nel campo della cartografia numerica con attività di ricerca-sperimentazione-produzione rivolta all´acquisizione dei dati topografici tramite digitalizzazione del modello stereoscopico ed elaborazione interattiva dei medesimi dati con conseguente disegno automatico della carta topografica;

-  nell´impiego del sistema GPS che ha portato alla realizzazione di una nuova rete di inquadramento geometrico tridimensionale nazionale denominata IGM95, caratterizzata da punti stabilmente definiti e di facile accessibilità, determinati tramite misure differenziali basate sui radiosegnali del sistema Global Positioning System, integrate da osservazioni astronomiche e da riattacchi altimetrici alle linee di livellazione di alta precisione;

-  nella realizzazione di immagini descrittive della superficie terrestre (Spaziocarta 50S), da dati digitali pancromatici satellitari, che rappresentano un valido strumento integrativo della cartografia tradizionale ed una soluzione senza alternative per soddisfare l´esigenza di disporre, in tempi brevi e basso costo, di rappresentazioni informative del territorio;

-  nella costruzione di informazione territoriale volta alla formazione di una base dati geografici organizzati e strutturati in logica di sistema informativo (denominata DB25) il cui contenuto, in termini di accuratezza e di consistenza informativa,è paragonabile a quello della carta topografica alla scala 1:25000 e che, al contempo, consente di redigere, tramite estrazione delle informazioni dalla base dati medesima, l´associata cartografia alla scala 1:25000 e 1:50000 che, per uniformità con il sistema di riferimento WGS84 (World Geodetic System 1984) adottato con l´istituzione della rete IGM95, risulta basata sulla rappresentazione UTM-ETRS89 (con il significato per il secondo acronimo di European Terrestrial Reference System 1989 ovvero la realizzazione europea del sistema di riferimento WGS84;

-  nella realizzazione, in un prossimo futuro, di un unico data base geografico da cui estrarre direttamente tanto la cartografia tradizionale quanto quella digitale.

Infine un cenno alla cartografia '50 Digitale' che rappresenta l´ultimo prodotto messo a disposizione dell´utenza su supporto informatico sotto forma di CD-ROM. Si tratta di una novità assoluta per l´Italia in quanto questa nuova forma di presentazione dell´informazione territoriale alla scala 1:50000 trae la sua originalità dal fatto di portare al suo interno i dati utili ad una diretta e completa comprensione del contenuto informativo offerto dalla carta; infatti, il 50Digitale, partendo dai dati di base costituiti dal formato raster del foglio di interesse, contempla anche la spaziocarta o l´ortofoto della medesima zona perfettamente sovrapposta perchè georiferita come la carta, il DTM per l´individuazione della quota di un qualsivoglia punto del terreno e la toponomastica;

Occorre comunque osservare che l´odierna attività dell´I.G.M.è, in effetti, orientata non solo alla produzione di nuove forme di presentazione dell´informazione geografica e a quella di formazione di sistemi informativi geografici da cui estrarre le versioni su carta alle scale 1:25000, 1:50000, 1:250000, ecc.., ma anche e soprattutto alla creazione di una warehouse di informazioni geografiche dove far confluire i dati numerici posseduti e a cui poter accedere per via telematica dal posto di lavoro per realizzare produzioni diversificate; in altre parole, è ormai prossima per l´I.G.M. la realizzazione di un moderno flusso di lavoro che farà riferimento ad un DB Geografico Centralizzato che funzionerà da “hub“ per la circolazione dei dati in arrivo ed in partenza da e per lavorazioni di carattere territoriale non solo dell´I.G.M. medesimo, ma anche di altri soggetti coinvolti nell´elaborazione di dati a riferimento spaziale.

 

 

Scuola Superiore di Scienze Geografiche

La Scuola Superiore di Scienze Geografiche 'Giovanni Boaga' dell'Istituto Geografico Militare provvede alla formazione, qualificazione e aggiornamento del personale militare e civile dell'Amministrazione della Difesa nel settore della cartografia e delle discipline ad essa connesse. La sua costituzione coincise con l'atto stesso della fondazione dell'Ente (1872). Si avvertì subito, infatti, l'esigenza di provvedere in proprio alla formazione del personale preposto alla realizzazione della cartografia nazionale unitaria. L'insegnamento, che nell'arco di più di un secolo è stato sviluppato nell'Istituto Geografico Militare, è stato alquanto prestigioso: vi hanno prestato la loro opera insigni maestri, che hanno rappresentato sicuri punti di riferimento nella evoluzione di queste discipline. Si ricordano Giovanni Boaga alla cui memoria è stata intitolata la Scuola Superiore di Scienze Geografiche; Antonio Marussi, che è universalmente considerato il padre della moderna geodesia matematica, Ermenegildo Santoni, l'inventore della aerofotogrammetria. La Scuola svolge vari corsi di qualificazione per il personale militare della Forza Armata. Tra gli altri: il Corso Superiore di Geografia Militare, che ha lo scopo di conferire agli Ufficiali frequentatori delle Varie Armi la preparazione professionale necessaria alla produzione della cartografia tematica militare; il Corso Tecnico-Applicativo per Ufficiali del Corpo degli Ingegneri, che persegue lo scopo di qualificare i suoi frequentatori allo svolgimento delle funzioni direttive nell'ambito della produzione cartografica dell'IGM. Recentemente sono state intraprese le azioni necessarie presso le Autorità Accademiche perchè entrambi questi corsi, che hanno ciascuno la durata di sette mesi, ottengano il riconoscimento ufficiale universitario di master post lauream. La Scuola svolge inoltre corsi di formazione, aggiornamento e riqualificazione per il personale civile del Ministero della Difesa. In particolare la Scuola attiva periodicamente corsi di formazione per il personale civile di nuova assunzione, in quanto vincitore dei concorsi pubblici. Per l'Istituto Geografico Militare questo rappresenta un prezioso apporto di nuove risorse umane, per l'implemento dell'attuale organico. Da sottolineare anche il fatto che la Scuola collabora attivamente con diverse Università sulla base di specifiche convenzioni per lo svolgimento di tirocini per laureandi e di seminari.

 

Category: Antique map reproduction

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Description

"Disegno a penna a più colori, acquerellato, rappresentante la cerchia alpina dal Monte Bianco al mare e parte delle adiacenti vallate e pianure sino a Torino. Lavoro accuratissimo, di notevole effetto artistico per quanto riguarda specialmente il rilievo montano, assai ricco di nomi. Non reca nome di autore, né data, ma per tradizione di ufficio viene attribuito all'ingegnere topografo V. A. M. Brambilla. La stessa carta, in tre grandi fogli riuniti in un foglio unico, è alla cartella d'archivio n. 7 documento n. 1."

Note

N° pezzi: 2

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